Scuole nuove, sicure e più belle: al via il piano di edilizia scolastica

Per rilanciare l’edilizia e rendere le scuole più sicure il Governo, come annunciato da tempo stanzierà fondi per effettuare semplici interventi, dalla tinteggiatura all’efficientamento energetico, fino a giungere alla totale demolizione.

Il piano di edilizia scolastica coinvolgerà ben 20.845 edifici su base nazionale per investimenti pari ad un totale di circa 1 miliardo di Euro, divisi in tre settori di intervento:

    • #scuole nuove: la costruzione di nuovi edifici scolastici o di rilevanti manutenzioni, grazie allo sblocco del patto di Stabilità per 404 cantieri in corso o immediatamente cantierabili, con progetti dall’importo medio di un milione, per circa 244 milioni di Euro
    • #scuole sicure: la messa in sicurezza ed agibilità degli edifici scolastici esistenti, grazie ai 400 milioni di Euro reperiti riprogrammando Fondi di Sviluppo e Coesione
    • #scuole belle: interventi di piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale degli edifici scolastici esistenti grazie ai 110 milioni che saranno abbinati a 40 milioni in capo al MIUR e ulteriori 300 milioni sono in attesa di essere sbloccati nel 2015, per un totale di 450 milioni di Euro

 Fonte: Biblus-net
Piano Edilizia Scolastica: Elenco Comuni


Il primo luglio 2014 è entrata in vigore la Delibera 40/2014 dell’AEEG (Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas) che sostituisce la famosa Delibera 40/04, contenente nuove disposizioni in materia di accertamenti della sicurezza degli impianti di utenza a gas e dà avvio alla disciplina degli accertamenti per gli impianti di utenza modificati o trasformati.

Queste le novità principali della nuova Delibera 40

  • viene abrogata la Delibera AEEG n. 40/04 con i relativi allegati
  • vengono aggiornate le disposizioni per gli accertamenti documentali sugli impianti di utenza NUOVI
  • vengono introdotti i nuovi modelli allegati
  • sono avviati gli accertamenti per gli impianti di utenza MODIFICATI o TRASFORMATI

Fonte:  Biblus-net
Delibera AEEG 40-2014
Allegati


Asseverazione in Edilizia: uno strumento per la Sicurezza

L’asseverazione viene rilasciata, su richiesta delle imprese, dagli organi paritetici (art. 51 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) ed attesta la corretta applicazione del modello di organizzazione e gestione della sicurezza adottato dall’impresa alle norme vigenti.
Un utile strumento per la prevenzione e per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Vantaggi

L’Asseverazione può avere efficacia esimente della responsabilità amministrativa (D.Lgs. 231/2001) ed offre vantaggi economici. Gli organi di vigilanza possono tenerne conto ai fini delle loro attività ispettive.

Ecco, in sintesi, i molti i vantaggi:

  • Viene utilizzata una procedura uniforme in ogni provincia italiana verificata attraverso una inchiesta pubblica che raccoglie le osservazioni dei principali soggetti pubblici e privati, tra cui INAIL, nel campo della sicurezza sul lavoro;
  • il modello di organizzazione e gestione della SSL asseverato può avere efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica di cui al D. Lgs. N. 231 dell’8 giugno 2001 e quindi delle sanzioni pecuniarie previste (minima € 25.800,00 – massima €1.549.370,00, in relazione alle condizioni economiche e patrimoniali dell’azienda);
  • rientra tra i progetti finanziabili attraverso la partecipazione al bando ISI indetto dall’ INAIL relativo agli incentivi in favore delle imprese che intendono realizzare interventi per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro;
  • gli organi di vigilanza possono tenerne conto ai fini della programmazione delle proprie attività;
  • rappresenta un possibile requisito per partecipare ai bandi di gara per l’aggiudicazione di appalti pubblici, ove richiesto;
  • favorisce la riduzione dell’indice di frequenza e gravità degli infortuni;
  • migliora la gestione dei rischi relativi alla salute e sicurezza;dimostra ai soggetti coinvolti il proprio impegno nei confronti della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Come asseverarsi

I CPT (comitati paritetici territoriali) sono i punti di riferimento per le imprese che intendono asseverarsi.

Ecco in sintesi la procedura completa per essere asseverati:

  • Le imprese edili dotate di un modello di gestione della salute e sicurezza sul lavoro – realizzato conformemente alle linee guida Uni/Inail, alla norma OHSAS 18001 o utilizzando i modelli elaborati dalle associazioni di categoria (es. modello ANCE) – iscritte in cassa edile ed in possesso di DURC regolare, effettuano richiesta al CPT della provincia in cui l’impresa è iscritta in cassa edile (UNI/PdR 2:2013).
  • Il CPT effettua il servizio di Asseverazione valutando la documentazione del modello di gestione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e la sua reale applicazione nei cantieri e negli altri luoghi di lavoro (verifica documentale e verifica tecnica).
  • Effettuate le verifiche, la commissione paritetica tecnicamente competente istituita nel CPT valuta il rapporto di verifica elaborato dal tecnico verificatore che ha effettuato i controlli sul modello di gestione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e sulla sua attuazione. Nel caso di rapporto di verifica privo di rilievi negativi, viene rilasciato l’attestato di corretta implementazione ed attuazione del modello di gestione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. In presenza di rilievi negativi (non conformità) l’impresa adegua il modello di gestione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e/o la sua attuazione e il CPT procede con una ulteriore verifica.
  • L’attestato di asseverazione ha validità triennale e, con cadenza annuale dal rilascio, sono effettuate le verifiche di mantenimento. Per le imprese certificate OHSAS 18001 da un ente di certificazione accreditato presso ACCREDIA, il CPT verifica le parti del modello della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro previste dall’articolo 30 del D.Lgs 81/08 non verificate nell’iter di certificazione.

L’asseverazione, rilasciata su richiesta delle imprese dagli organi paritetici (art. 51 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.), attesta la corretta applicazione del modello di organizzazione e gestione della sicurezza adottato dall’impresa alle norme vigenti.
Di fatto rappresenta un utile strumento per la prevenzione e per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Asseverazione in Edilizia
UNI: PdR 2/2013
Fonte: asseverazioneinedilizia.it


Porto di Catania contaminato da fanghi tossici e “Non si può fermare la bonifica”

I ritardi nei pagamenti alla Tecnis SpA da parte dell’Autorità portuale rischiano di avere gravi ricadute ambientali visto che una parte del cantiere per la costruzione della darsena commerciale – adesso a rischio chiusura – è impegnato nella bonifica dei fondali del porto pericolosamente contaminati.
I fondali del porto sono contaminati da fanghi tossici. La Tecnis, realizzando la darsena, sta eseguendo la bonifica, ma l’Autorità portuale non paga da mesi e il cantiere rischia il blocco, mentre la stagione balneare della Playa entra nel vivo. 

CATANIA – I ritardi nei pagamenti alla Tecnis da parte dell’Autorità portuale rischiano di avere gravi ricadute ambientali visto che una parte del cantiere per la costruzione della darsena commerciale -adesso a rischio chiusura- è impegnato nella bonifica dei fondali del porto contaminati da fanghi Ipa contenenti idrocarburi. Una situazione di vera e propria emergenza che l’imprenditore Concetto Bosco rivela a Livesicilia durante un sopralluogo.

Quello specchio d’acqua incastonato tra il molo di levante e la foce del torrente Acquicella è contaminato da fanghi contenenti idrocarburi. “Probabilmente -svela Bosco a Livesicilia- sono stati riversati da navi di grande stazza durante gli anni ’50 e ’60, ma dalle nostre ricerche ambientali sospettiamo che possano essere arrivati anche dal torrente Acquicella, che attraversa la zona industriale di Catania”.

Il risultato è che alla profondità di 7 metri inizia lo strato di sedime contaminato, la Tecnis sta dragando i fondali e deve arrivare a meno 15, ha rispettato tutte le scadenze contrattuali, i lavori dovevano essere completati entro luglio, ma l’Autorità portuale non paga da gennaio.

LA BONIFICA- Il ticchettio dell’orologio è determinante per la riuscita delle operazioni di bonifica, l’ingegnere Concetto Bosco e il pool di esperti della Tecnis, dopo aver individuato l’area da bonificare, hanno recintato un vasto tratto del porto per evitare che, durante il dragaggio, i fanghi possano diffondersi e arrivare sino alle zone balneari, distanti poche centinaia di metri.

Si tratta di un’operazione a cuore aperto. “La bonifica di questi fanghi -continua Bosco- prevede alcuni passaggi che non possono essere interrotti per alcun motivo”. La prima fase prevede il sollevamento dei fanghi che vengono posizionati in un’area coibentata con speciali guaine saldate termicamente. Le acque di scolo vengono filtrate, purificate e smaltite. A conti fatti, si tratta di diverse decine di migliaia di metri cubi di sostanze tossiche che, in caso di blocco del cantiere, stazionerebbero a cielo aperto con il rischio dell’esposizione non controllata agli agenti atmosferici e conseguenze che nessuno può prevedere.

“Oltre alle nuove banchine -spiega la Tecnis- è previsto anche il “dragaggio selettivo” di parte del porto e dell’avamporto, ove per “selettivo” si intende il dragaggio con “benne ambientali a tenuta stagna” in aree predeterminate dalle analisi puntuali dei fondali, al fine di selezionare le sabbie e separare quelle che presentano una presumibile contaminazione da idrocarburi (classificate di tipo “B” a medio basso inquinamento nella tabella ICRAM –APAT) , caratteristiche tipiche dei porti, da quelle che possono essere sversate a mare”.

Secondo i dati in possesso dell’impresa catanese, “le sabbie (medio basse) inquinate sono appena il 10% di quelle riutilizzabili”.

La Tecnis spiega che “la classificazione del materiale inquinato è stata fatta attentamente in sede progettuale dagli enti istituzionali preposti ai controlli (ARPA ed ISPRA). Il progetto esclude infatti trattamenti tipici destinati a materiali pericolosi, ma solo cautele ambientali , per le quali certamente sono escluse le condizioni di riutilizzo di materiali che possono provocare la morte di un individuo. Il fraintendimento nasce probabilmente dal fatto che per la sabbia inquinata da idrocarburi – che è stata ormai integralmente asportata dai fondali – è stato previsto il riutilizzo come materiale di riempimento, confinato in aree della nuova darsena conterminate, impermeabilizzate e tombate con pavimentazioni in calcestruzzo per evitare la contaminazione dei terreni limitrofi, nel rispetto delle norme ambientali.

ll cantiere è stato ed è tuttora continuamente monitorato grazie alla presenza di centraline mobili e prelievi frequenti di acqua marina effettuati dagli organi di controllo ambientale, in coerenza con piani di monitoraggio previsti dalla legge, e mai si sono registrati nell’acqua e nell’aria livelli di pericolosità tali da costituire allarme o pericolo”.

I RITARDI NEI PAGAMENTI- Tecnis sta realizzando una grande darsena all’interno del porto, opera che servirà a spostare verso la spiaggia della Playa il traffico commerciale e tutti i container che attualmente impediscono il transito dei cittadini all’interno del porto. Il risultato sarà quello di restituire il porto alla città e spostare lo spazio doganale in un’area che si avvarrà di servizi e grandi infrastrutture.

Per realizzare quest’opera, Tecnis ha assunto 150 operai che movimentano ruspe, camion, betoniere, e la più grande draga, lunga 120 metri, del mondo. Costo, circa 150 mila euro al giorno.

All’improvviso, mentre tutto sembrava procedere per il meglio, la liquidità a disposizione del committente, cioè l’Autorità portuale, è sostanzialmente “sparita”. Il ministero dell’Economia aveva fatto un bando per finanziare con un mutuo la realizzazione dell’opera. Il bando è stato aggiudicato nel 2005 alla banca Dexia a fronte di determinati tassi d’interesse, trascorsi 9 anni la banca non ritiene più vantaggiosi gli interessi e non eroga il mutuo. Senza erogazione, il contratto stipulato tra la banca e l’Autorità portuale dovrebbe essere rescisso. E chi dovrebbe farlo? L’Autorità portuale, che contemporaneamente dovrebbe avviare un nuovo procedimento per ottenere un nuovo mutuo le cui rate dovrebbero essere pagate dal Ministero dell’Economia.

Tutto fermo. La Tecnis si trova davanti a due strade: chiudere il cantiere e bloccare i lavori iniziando un lungo contenzioso, durante il quale i 24 milioni di euro di crediti non è certo quando verranno corrisposti, oppure continuare a lavorare esponendosi sempre maggiormente con le banche.

Il nuovo commissario Giuseppe Alati, romano nominato dal ministero delle Infrastrutture a marzo, aveva comunicato a Livesicilia di confidare nello sblocco di diversi milioni di euro entro giugno, fatto non avvenuto. Nel frattempo l’impresa si trova constretta a fronteggiare una crisi finanziaria dovuta ai crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione.

Sullo sfondo c’è la bonifica dei fanghi tossici che non può essere interrotta e la politica che non batte ciglio.

Fonte: LiveSiciliaCatania


Adeguamento sismico degli edifici: stanziati 196 milioni di Euro per il 2013

Dopo il terremoto in Abruzzo del 2009, la Legge 77/2009 ha previsto lo stanziamento di 965 milioni di Euro da distribuire su tutto il territorio nazionale in 7 anni in base al “Piano nazionale per la prevenzione del rischio sismico”.

Al riguardo, la Protezione Civile ha pubblicato su Gazzetta Ufficiale la nuova Ordinanza (OPCM 171/2014) per assegnare le risorse relative al 2013 per gli interventi di prevenzione del rischio sismico.

Nel provvedimento viene riportata la modalità di ripartizione tra le Regioni delle risorse in proporzione alle zone a più elevata pericolosità sismica e alle strutture più vulnerabili.

In particolare, i circa 196 milioni di Euro stanziati per il 2013 vengono così suddivisi:

  • 16 milioni di Euro per studi di microzonazione sismica
  • 170 milioni di Euro per interventi di miglioramento sismico sull’edilizia privata e per interventi sulle strutture e infrastrutture cittadine di particolare importanza per i piani di protezione civile
  • 8,3 milioni di Euro per interventi urgenti con particolare riferimento a situazioni di elevata vulnerabilità ed esposizione
  • 1,3 milioni di Euro per l’esecuzione delle attività del Dipartimento della Protezione civile

Fonte: Biblus-net
Ordinanza Protezione Civile 171-2014 Allegati


Soppressione dell’AVCP: dove inviare le comunicazioni in materia di vigilanza sui contratti pubblici

A seguito della soppressione dell’AVCP, le comunicazioni riguardanti le attività di vigilanza devono continuare ad essere inviate agli uffici e ai recapiti specificati sul sito dell’AVCP.

Lo ha chiarito il Presidente dell’ANAC (Autorità Nazionale AntiCorruzione), con Delibera 102/2014, a cui sono affidati gli incarichi precedentemente in capo all’AVCP.

Delibera ANAC 102-2014


Ingegneri: il Nuovo Codice Deontologico

A seguito delle novità introdotte dalla Riforma degli ordinamenti professionali (D.P.R. 137 del 7 agosto 2012) e da tutte le relative disposizioni di legge che sono seguite, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha pubblicato con la Circolare del 14 maggio 2014, n. 375 il nuovo “Codice Deontologico” per gli ingegneri.

Ispirato ai principi della Costituzione italiana esplicitamente richiamati nella sua Premessa, il Codice deontologico è costituito dai seguenti 7 Capi e 23 articoli:

  • Capo I – Parte generale
    Art. 1 – Principi generali
    Art. 2 – Finalità e ambito di applicazione
  • Capo II – Doveri generali
    Art. 3 – Doveri dell’ingegnere
    Art. 4 – Correttezza
    Art. 5 – Legalità
    Art. 6 – Riservatezza
    Art. 7 – Formazione e aggiornamento
    Art. 8 – Assicurazione professionale
    Art. 9 – Pubblicità informativa
    Art. 10 – Rapporti con il committente
    Art. 11 – Incarichi e compensi
    Art. 12 – Svolgimento delle prestazioni
  • Capo III – Rapporti interni
    Art. 13 – Rapporti con colleghi e altri professionisti
    Art. 14 – Rapporti con collaboratori
    Art. 15 – Concorrenza
    Art. 16 – Attività in forma associativa o societaria
  • Capo IV – Rapporti esterni
    Art. 17 – Rapporti con le istituzioni
    Art. 18 – Rapporti con la collettività
    Art. 19 – Rapporti con il territorio
  • Capo V – Rapporti con l’Ordine
    Art. 20 – Rapporti con l’Ordine e con gli organismi di autogoverno
  • Capo VI – Incompatibilità
    Art. 21 – Incompatibilità
    Art. 22 – Sanzioni
  • Capo VII – Disposizioni finali
    Art. 23 – Disposizioni finali

 Tra le novità principali segnaliamo:

  • art. 4 “Correttezza”: “l’ingegnere non cede ad indebite pressioni e non accetta di rendere la prestazione in caso di offerte o proposte di remunerazioni, compensi o utilità di qualsiasi genere che possano pregiudicare la sua indipendenza di giudizio. […]
    Costituisce grave violazione deontologica, lesiva della categoria professionale, ogni forma di partecipazione o contiguità in affari illeciti a qualunque titolo collegati o riconducibili alla criminalità organizzata o comunque a soggetti dediti al malaffare.
  • art. 11 “Incarichi e compensi”: la misura del compenso professionale deve essere correlata all’importanza dell’opera e al decoro della professione ai sensi dell’art. 2233 del codice civile e deve essere resa nota al committente, comprese spese, oneri e contributi […].

Fonte: Biblus-net
Il nuovo Codice Deontologico

 

 


Valutazione Affidabilistica della Sicurezza Sismica di Edifici Esistenti. La guida del CNR

Le Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14 gennaio 2008) definiscono i metodi e i criteri per la verifica sismica delle costruzioni esistenti.

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), a supporto della normativa tecnica in vigore, propone una interessante guida contenente una serie di procedure di valutazione dell’affidabilità sismica delle costruzioni in muratura e cemento armato esistenti.

Il documento si compone di:

  • un capitolo generale, contenente gli aspetti della procedura di verifica comuni alle diverse tipologie costruttive, ed in particolare le costruzioni in muratura e quelle in cemento armato;
  • due capitoli che forniscono gli elementi specifici relativi alle costruzioni in muratura e in cemento armato;
  • un’appendice con commenti ed esempi applicativi su un edificio in muratura e un edificio in cemento armato.

Il manuale risulta molto interessante per chiunque si occupi di calcolo strutturale e verifica delle strutture esistenti.

Fonte: Biblus-net
Istruzioni CNR


Testo Unico sulla Sicurezza, coordinato e aggiornato a maggio 2014

A seguito delle recenti disposizioni integrative e correttive introdotte al Decreto Legislativo 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza), il Ministero del Lavoro ha aggiornato il Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro.

La nuova versione coordinata con le ultimissime novità del D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro) è aggiornato a maggio 2014.

Queste le novità della nuova edizione:

  • Inserito il Titolo X-BIS ai sensi del Decreto Legislativo 19 febbraio 2014, n. 19, “Attuazione della direttiva 2010/32/UE che attua l’accordo quadro, concluso da HOSPEEM e FSESP, in materia di prevenzione delle ferite da taglio o da punta nel settore ospedaliero e sanitario”, (GU n.57 del 10/03/2014)
  • Inserito il Decreto Interministeriale 18 aprile 2014 “Informazioni da trasmettere all’organo di vigilanza in caso di costruzione e di realizzazione di edifici o locali da adibire a lavorazioni industriali, nonché nei casi di ampliamenti e di ristrutturazione di quelli esistenti”
  • Inserita la Circolare n. 45/2013 e la lettera Circolare del 27/12/2013
  • Inseriti gli Interpelli 16, 17 e 18 del 2013 e dal n. 1 al n. 9 del 13/03/2014
  • Inserito il Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro”
  • Inserito il Decreto 15 luglio 2003, n. 388 “Regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso aziendale, in attuazione dell’articolo 15, comma 3, del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni”

 Fonte: Biblus-net
TUS maggio 2014


POS: proroga ufficiale al 30 giugno 2014

Con la conversione in Legge del Decreto Milleproroghe viene ufficializzato il differimento di sei mesi dell’obbligo di dotazione del POS da parte dei professionisti.

Pertanto, dal 30 giugno 2014, ingegneri, architetti, geometri e professionisti in generale dovranno accettare i pagamenti con moneta elettronica per le prestazioni professionali.

Fonte: Biblus-net 
Legge 27 febbraio 2014


Inarcassa, no al contributo integrativo del 4% sul fatturato estero!

In base alle modifiche fiscali in materia di IVA introdotte dalla Legge di Stabilità del 2013 (Legge 228/2012), a partire dal primo gennaio 2013, tutti i professionisti, gli studi professionali e le società dovevano determinare la base imponibile ai fini del versamento del contributo previdenziale integrativo del 4% considerando il fatturato estero.

Al riguardo è intervenuta Inarcassa che ha presentato una nota interpretativa al Comitato nazionale dei delegati della Cassa, chiedendo di ripristinare il livello contributivo originario:calcolare, quindi, la base imponibile solo sul fatturato italiano, senza versare il 4% sul fatturato estero.

La proposta di Inarcassa è ora in attesa di approvazione.

Fonte: Biblus-net
Comunicato Proposta Inarcassa contributo soggettivo


SISTRI: cosa cambia con l’approvazione del Decreto Milleproroghe

A partire da lunedì 3 marzo 2014 prende il via la seconda fase del SISTRI, il sistema di tracciabilità dei rifiuti. Dopo l’avvio del primo ottobre scorso relativo al primo gruppo di soggetti individuati dalla normativa (trasportatori e gestori di rifiuti pericolosi a titolo professionale), arriva il turno di enti e produttori iniziali per il trasporto dei rifiuti pericolosi in conto proprio.

In dettaglio, il Decreto “Milleproroghe”, già convertito in Legge 17 febbraio 2014, è intervenuto in materia disponendo:

  • il rinvio al primo gennaio 2015 dell’applicazione delle sanzioni per le inadempienze per i produttori iniziali di rifiuti pericolosi, per i Comuni e le imprese di trasporto dei rifiuti urbani del territorio campano
  • la conferma, almeno per ora, della doppia gestione informatico/cartacea
  • l’elenco dei soggetti che hanno l’obbligo di aderire al SISTRI, ossia
    • “gli enti e le imprese produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi”
    • “gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti speciali pericolosi a titolo professionale, compresi i vettori esteri che operano sul territorio nazionale”
    • in caso di trasporto intermodale, i “soggetti ai quali sono affidati i rifiuti speciali pericolosi in attesa della presa in carico degli stessi da parte dell’impresa navale o ferroviaria o dell’impresa che effettua il successivo trasporto”
    • “gli enti o le imprese che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti urbani e speciali pericolosi”
    • “i nuovi produttori, che trattano o producono rifiuti pericolosi”
    • “i Comuni e le imprese di trasporto dei rifiuti urbani del territorio della Regione Campania”
  • l’elenco dei soggetti che hanno facoltà di aderire al SISTRI:
    • i produttori iniziali di rifiuti non pericolosi
    • gli enti e le imprese che effettuano attività di raccolta, trasporto e gestione dei rifiuti non pericolosi
    • i raccoglitori e i trasportatori di rifiuti urbani del territorio di Regioni diverse dalla Regione Campania

Infine, ricordiamo che è stato divulgato dal Ministero uno schema di Decreto, che assoggetterebbe al Sistri solo imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti con più di 10 dipendenti operanti nel settore dell’industria, artigianato, commercio e servizi.

 In allegato a questo articolo proponiamo il quadro sinottico del SISTRI a cura del Ministero dell’Ambiente.

 Fonte: Biblus-net
Quadro Sinottico Tecnico 1.1