Assemblea Ance 2013: edilizia allo stremo, serve un Piano Marshall per la ripresa

“Serve un grande piano di investimenti pubblici da 70 miliardi in 5 anni, per rimettere in moto l’edilizia e far crescere il Pil del Paese”. È questo il messaggio lanciato dal presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, all’Assemblea annuale dei costruttori che si è svolta ieri a Roma al Palazzo dei Congressi, alla presenza del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, Filippo Patroni Griffi, del ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, e del vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani.

Per Buzzetti i provvedimenti recentemente approvati dal Governo sono un passo nella giusta direzione, ma ora bisogna fare di più, è necessaria una terapia choc. “Mentre gli altri Paesi, dagli Stati Uniti al Giappone alla Gran Bretagna, lo hanno capito e stanno varando provvedimenti coraggiosi a sostegno dell’industria delle costruzioni, in Italia la politica di rigore assoluto ha penalizzato fortemente l’edilizia e non ha prodotto i risultati sperati. E oggi il settore, che è stato sempre trainante per l’economia del Paese, è ridotto allo stremo”.

Sono 690mila i posti di persi nell’intera filiera delle costruzioni, 50.000‐80.000 persone, oggi in Cig, potrebbero non essere reintegrate; 11.200 imprese edili sono fallite, il 28‐30% delle aziende non sono in condizioni di reggere un altro anno per mancanza di liquidità; il mercato della casa è praticamente fermo, con l’acquisto di nuove abitazioni crollato di 74 miliardi rispetto a 6 anni fa; i lavori pubblici si sono dimezzati, con una o diminuzione dei fondi di 20 miliardi all’anno.

Quindi, in cosa consiste il Piano Marshall di Buzzetti?

Primo punto, pagare tutte le imprese subito, considerando che  mancano ancora all’appello 12 miliardi di euro; per fronteggiare l’emergenza casa è necessario ridare credito a imprese e famiglie. A questo proposito l’Ance ha studiato assieme all’Abi una proposta di obbligazioni garantite per finanziare i mutui alle famiglie per l’acquisto di abitazioni ad alta efficienza energetica.

Altrettanto urgente è rivedere in modo sostanziale l’Imu, che ha comportato un aumento del prelievo patrimoniale del 367% e contribuito a bloccare il mercato dell’affitto. Inoltre, è urgente far ripartire il grande piano dell’housing sociale e delle case popolari; allentare il Patto di stabilitàper scuole, manutenzione e sicurezza. Infine, è necessario liberare il mercato dalla tassa occulta della burocrazia e avviare un grande piano di investimenti pubblici: al Paese serve una grande manovra di rilancio delle infrastrutture, dell’ordine di 70 miliardi, capace di sostenere la ripresa dell’economia e far aumentare l’occupazione senza sforare il limite del 3% di deficit fissato dalla Ue.

 Fonte Tecnici.it